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TERRE DEL BAROLO E DINTORNI
ACQUI TERME-
Partecipanti
Riccardo e Monica a bordo di BMW R1200 RT insieme ai motociclisti della Pro Loco Filattiera
Salve a tutti sono lo zio e sono qui a rendervi partecipi del giro fatto nel giugno 2014, come tutti gli anni abbiamo organizzato un week end di tre giorni con la pro loco di Filattiera, paese dove abito, ed io lo zio come testimone del TEAM LEONIDA, di andare a visitare la fontana della bollente di Acqui terme, il museo del Barolo, il famoso Col de la Bonette ed infine il santuario di Sant'Anna di Vinadio, per poi rientrare attraverso Passo Penice. Solo pochi equipaggi riescono a partire il sabato mentre il resto del gruppo ci ritroverà la domenica sera. Partiamo in cinque moto con le nostre relative compagne e ci dirigiamo verso Genova per poi percorrere strade statali fino a borgo san Dalmazzo ove l’albergo ci attende per la cena. Dopo mezz’ora di viaggio aimè il tempo cambia e inizia a piovere e mi tocca mettere la mia famosa armatura anti acqua compagna di molti miei viaggi ma per fortuna nelle vicinanze di Genova il tempo migliora e ci fa tirare un sospiro di sollievo. Iniziamo l’ascesa al passo del Turchino sempre molto bello e attraversiamo il nuovo tunnel di passo la vecchia galleria è chiusa si può’ solo ammirare dall’esterno, ci dirigiamo ad Acqui Terme e arriviamo nella piazza denominata della bollente ove si trova la fontana omonima qui l'acqua sgorga a una temperatura di circa 75 gradi con una portata costante di più di 500 litri al minuto è un’acqua sulfurea e fa moto bene alla salute Fatte le dovute foto di rito ripartiamo in direzione barolo durante il trasferimento ammiriamo un paesaggio misto tra vigneti e noccioleti che fa rimanere a bocca aperta per la meraviglia.
Arrivati nella cittadina di Barolo, ci dirigiamo a visitare il museo che rappresenta il legame tra la vite l’uva, il vino in antichità’ fino ai tempi nostri con foto e filmati dulcis in fundo, all’uscita c'è un salone che espone tutte le bottiglie prodotte dalle varie cantine nei dintorni una vera delizia peccato che dobbiamo ripartire se no un goccio non sarebbe stato poi così male però com'è noto le moto e l’alcool non vanno d’accordo, oltre che al codice della strada, quindi, fate le dovute foto, ripartiamo in direzione Borgo San Dalmazzo.
Nel trasferimento verso Borgo San Dalmazzo ammiriamo il paesaggio, un susseguirsi anche qui di vigneti noccioleti campi coltivati insomma una campagna tenuta e regola d’arte arrivati nella cittadina di San Dalmazzo facciamo un giro e poi ci dirigiamo in albergo per riposarci un po’. Terminiamo la serata con un’abbondante e succulenta cena e per completare in festa la serata tra racconti e resoconti della giornata trascorsa tra una storia e l’altra, assaggiamo un goccio di limoncino, grappa e altro fino a che andiamo a dormire.
Eccoci ci siamo oggi 2 giugno fatta colazione siamo pronti e carichi per ripartire il tempo sembra bello e incrociando le dita oltre che a qualche altro gesto scaramantico che non sto ora a elencare partiamo per il Col de la Bonette prima tappa della giornata e il Santuario di Sant'Anna di Vinadio.
Dopo qualche km ci ritroviamo a scalare il colle della maddalena, il paesaggio è bellissimo, si scorgono le montagne con ancora abbondanti lingue di neve che regalano agli occhi e alla mente emozioni uniche, alla sommità fiancheggiamo il laghetto dove temerari pescatori sono in riva al lago intenti alla pesca. L’aria è fresca e noi siamo carichi al massimo con il pensiero di arrivare al Col de la Bonette. niente ci può fermare iniziamo la discesa in territorio francese e ci avviciniamo al bivio per l'ascesa al colle dopo una trentina di km scendendo lungo la vallata e costeggiando il fiume arriviamo al bivio che ci dice Col de la Bonette OUVERT e li inizia l’ascesa. La prima parte è molto tecnica, tornanti e curve strette, strapiombi su canaloni senza barriere che in alcune curve guardando di sotto fanno arrivare il cuore in gola a metà il paesaggio cambia di botto non ci sono più piante né rocce poiché il tutto è ricoperto con un manto di neve, si rimane a bocca aperta, emozioni forti che ogni uno di noi in sella alla propria moto vive che non si posso spiegare viaggiamo tra due muri di neve e con prudenza arriviamo alla sommità, tutto intorno ci sono montagne innevate il panorama è immenso, il cielo è limpido e ci regala una visuale di km e km, le montagne sembrano non finire mai. Facciamo le foto ma alla svelta la temperatura non si muove dallo zero siamo 2802 metri di altezza questa è la strada asfaltata più’ alta d'Europa, cosi appena fatte le foto torniamo indietro poiché il Colle della Lombarda che ci permetteva di fare l’anello del giro è ancora impraticabile per neve. Tornando indietro scorgiamo a poca distanza dalla carreggiata le marmotte che per nulla intimorite dal passaggio di auto e moto stanno fuori dalla tana. La discesa è un po’ movimentata un motociclista imprudente ci sorpassa come un razzo e alla vista di un’auto che saliva andava a finire nella scarpata per fortuna tutto bene ma credo che qualcosa abbia imparato. Ci fermiamo nella cittadina di Jausier, dove pranziamo con succulenti panini già’ preparati prima della partenza mattutina facciamo un giro per la cittadina e poi puntiamo la prua della nostra motocicletta di nuovo verso il Colle della Maddalena, dove ci fermiamo alla sommità a prenderci un buon caffè e una grappa al mirtillo, la temperatura è ancora molto molto rigida al nostro amico di viaggio Mario ci si addormenta sempre la gamba. Ripartiamo arrivati a Vinadio iniziamo l’ascesa al santuario, la prima parte della strada è molto impegnativa tornanti molto accentuati che mettono a dura prova uomini e mezzi a metà il paesaggio cambia si fiancheggia il ruscello che in alcuni tratti mi riporta alla mente paesaggi norvegesi, anche qui muri di neve ci accompagnano nell’ascesa arrivati in cima, il santuario è ancora chiuso. Neve ovunque e ci mettiamo a fotografare in ogni direzione si vede la strada del colle della lombarda con un letto di neve il paesaggio che ci ha accompagnato nell’ascesa è sublime e ci lascia un caldo ricordo. Torniamo indietro e ci dirigiamo verso Bosso Lasco dove ci aspetta l’albergo, con un bel po’ di ricordi e di emozioni che ci continuano a girare per la testa, attraversiamo colline noccioleti e viti che fanno ben vedere l’impegno e la passione che gli agricoltori mettono per tenere in ordine le loro terre e la loro campagna. Pernottiamo all'albergo bellavista, in paese al nostro arrivo c’è una festa cittadina con tanto di fiera e giriamo un po’ tra i banchetti di merci varie la cittadina è bella arroccata su una collinetta tenuta molto bene, ci rifocilliamo con un abbondante cena amaro finale e poi a nanna. La mattina fatta colazione partiamo con il gruppo completo alla volta del Passo Penice attraversando la campagna in lungo e in largo arriviamo a mezzogiorno e grazie al naso del grande Matteo troviamo un ristorante in mezzo ai monti che con una professionalità’ estrema ci preparano i tavoli e ci danno ogni pietanza con una velocità’ stupefacente ma aimè il tempo cambia e ci affrettiamo nella partenza e ci tocca mettere ancora una volta la tuta anti acqua amica fedele di tanti miei viaggi con i miei compagni del Team Leonida . Piano piano arriviamo in cima al Passo Penice dove c'è una nebbia che non si vede nulla e scendiamo in direzione Bobbio, saliamo la valle d'Aveto e ci dirigiamo verso Borgotaro e facendo l’ultima ascesa della giornata sul passo del Brattello arriviamo a casa.
SPERO CHE DEL GIRO FATTO OGNUNO PORTI CON SE UN BAGAGLIO DI RICORDI ED EMOZIONI CHE OGNUNO VIVE A MODO SUO DURANTE ONGI VIAGGIO PORGO I MIEI SALUTI A SERGIO E MOGLIE AL FAMOSO ORAMAI MARIO E ALLA MOGLIE DI MARIO SENZA DIMENTICARE LA GAMBA A PAOLO E CONSORTEA DAVIDE E ALLA SUA COMPAGNA A MONICA MI COMPAGNA UN SALUTO AL GRANDE MATTEO SPER CHE NON VI SIATE ANNOIATI COME ME CHE PER TRE GIORNI VI HO GUIDATO MA TANTO ANCHE SE MI PERDEVO NON LO SAPEVATE, A PART SCHERZI FACENDO I COMPLIMENTI A TUTTO IL GRUPPO CHE SI SONO COMPORTATI BENE ALLA GUIDA E ALLA SIMPATIA DI TUTTI UN SALUTO DA TUTTO IL TEAM LEONIDA E DA ME LO ZIO ALLA PROSSIMA AVVENTURA ZAN ZAN.